sabato 30 agosto 2008

Riflessioni che meritano...

Oggi è tutto l’opposto qui in Europa, dove soltanto l’animale da armento perviene agli onori e onori distribuisce, dove l’“uguaglianza dei diritti” si potrebbe anche troppo facilmente trasformare nell’uguaglianza dei torti: intendo dire in una comune guerriglia contro tutto quanto di raro, d’inconsueto, di privilegiato appartiene all’uomo superiore, all’anima superiore, alla superiore responsabilità, alla pienezza creativa della potenza e all’arte del signoreggiare – oggigiorno si addice alla nozione di “grandezza” l’essere nobili, il voler essere per se stessi, il poter essere diversi, il restarsene isolati e la necessità di vivere a modo proprio; il filosofo divinerà qualcosa del suo proprio ideale, quando stabilirà “Piú grande tra tutti sarà colui che può essere il piú solitario, il piú nascosto, il piú diverso, l’uomo al di là del bene e del male, il signore delle proprie virtú, ricco quant

Dreams from Padua

Da tempo ormai non scrivevo più sul mio caro blog...ormai tempo non v'è più tra gli impegni universitari o d'altro tipo...chissà poi quanto tempo è passato dall'ultima volta che ho scritto una delle mie poesie, quasi quasi penso di non esserne più capace!Forse è vero, forse no; o magari solamente ho bisogno di liberare la mente, librare sulle ali del pensiero, lasciarmi trascinare con foga e con passione da quel pennino sfrenato che tante volte mi ha tenuto compagnia e mi ha dato solievo nei momenti di affanno, o di stress, o semplicemente di preoccupazione per il futuro e per una vita che diventa ogni giorno sempre più maledettamente difficile, anche se tuttavia sento che sta diventando sempre più bella e intrigante. Mi mancano certo le comodità di una volta, il dolce sentirsi chiamare per nome, che è forse la cosa che mi manca di più dell'ambiente delle superiori. Non sono più però così preoccupato, perchè ho visto che le materie mi piacciono veramente e sono completamente soddisfatto dalla scelta che ho fatto; certo che la strada sarà lunga e difficile e mi manca il sostegno di tutti gli amici che ho lasciato e che ora hanno intrapreso la loro propria via. Speriamo che nessuno dimentichi mai quei cinque annio che nel bene e nel male abbiamo vissuto insieme tra i banchi di scuola....

Sperando che torni l'ispirazione...

Quando è stata l’ultima volta che ho scritto qualcosa per mio unico diletto?Non me lo ricordo nemmeno più…In questo periodo ho avuto così tante cose che non sono riuscito a curare uno di quei piaceri a cui non posso fare a meno. Spero allora che l’ispirazione possa tornare presto, sono stanco di vedere solo formule di fisica…
Ecco un’altra delle poesie che scritto, dedicata alla figura del poeta in tirocinio, come si direbbe oggigiorno, ma fin dall’inizio angosciato dalle difficoltà del suo ruolo in una società che non gli riconosce più il suo valore…

Scivola leggiadro il pennino
Variopinto in inchiostro intinto
Dolcemente sull’antica pergamena
E infinite parole, soavi e sublimi
Dipingono il cielo stellato
E l’immensità del mare,
e il silenzio profondo delle selve
e gli oscuri del tuo cuor meandri,
poeta, incantata la mano,
guida abbacinante nell’oscurità del giorno
abbandona la mente tua razionale
all’istinto d’amor ardente.

Parnaso aspetta il tuo canto soave,
Apollo già accorda la lira divina,
sciogli orsù i tuoi secolar legami
unisciti alla sacra schiera
dei miglior fabbri del parlar materno
e umilmente impara la lezione
degli antichi che fuor li maggiori tuoi.

Vita non perde a falsi modelli inseguir
Quale sia la retta tu già il sai
Ed ora il momento è giunto
E ti vedo percorrere il cammino
Solitario e fiero, infelice ma con gaudio
Ch’a riverir Calliope
Cinta di ghirlanda d’alloro,
ansiosa di suo giusto tributo ricever,
con fatica ti condurrò.

Estasi mistica

Vorrei proporre una delle prime poesie che ho scritto e una di quelle che più mi sono rimaste nel cuore perché mi ricorda attimi di gioia e libertà, spensieratezza, ma anche il dolore del rifiuto e il triste abbandonarsi del pensiero ad una sorta di perfugium onirico e mistico.


Estasi mistica

Risuona lo scalpiccio
Del tuo lesto passo,
dolce sinfonia
di semplici note,
ed erri in uno spazio
che non sembra tuo.

Assorta nei tuoi pensieri
Irradi una luce
Che rapisce il mio sguardo
Esaltante gioco cromatico
Per i miei occhi
Vaganti alla penombra
Del tuo luminoso
Splendore.

Splendore abbagliante,
Immensa bellezza,
Di natura angelica,
Volgi gli occhi verso i miei
E il tempo si ferma,
Immobile ed eterno
Intorno a me,
Perdo il controllo
di me stesso,
nulla più è reale
e si svela
dinanzi al mio sguardo
nella tua infinita bellezza
la verità ultima e indicibile
ed ora forse so
che cosa è Dio.

Articolo dall'ultimo numero del Caterpillar(2007)

Driiiin….driiin….ormai ci siamo…è finita….
L’anno scolastico sta ormai per finire, anche quest’anno, come sempre nella vita del liceo, gente va, esce, verso il mondo dell’università, verso la realtà, e altri invece rimangono nelle aule di questa nostra scuola, sognando che prima o poi tutto finisca. Lo so bene, per quasi quattro anni l’ho fatto anch’io, ogni anno aspettavo la fine delle lezioni e pensavo a quanto tempo ancora mancava prima che la fatica terminasse, magari mentre cercavo di studiare una delle mille difficili formule di fisica o matematica, o cercando di capire, guardando gli appunti con occhi stralunati, che cosa stesse cercando di dirci la prof mentre spiegava in classe. Adesso ormai ci siamo, il sogno si sta ormai per realizzare, ma ora provo però una certa tristezza pensando a quello che ho trascorso, a quelle esperienze che in questa scuola ho vissuto e a quella tranquillizzante routine che, benché spesso mi abbia assillato durante questi cinque anni, non ritroverò più e certamente un pochino mi mancherà. Sono stati anni difficili, impegnativi e mi diverte pensare, guardando i primini, quanto siamo cresciuti e maturati al Mascheroni, alle amicizie che abbiamo stretto, agli amori sbocciati e magari anche conclusisi, forse anche mai iniziati, ma che hanno in ogni caso animato la nostra vita da liceali, il rapporto spesso difficile, ma pieno di soddisfazioni con i professori, tutti quelli che abbiamo conosciuto nel corso di questi anni. Chi mai l’avrebbe detto che tutto sarebbe passato così in fretta? All’inizio di quest’anno immaginavo come sarebbe stata lunga la quinta classe e come saremmo stati in ansia per gli esami che ormai incombono; in realtà è stato quasi un lampo, veloce, e adesso, ormai vicini alla maturità, camminare per i corridoi del liceo, sedersi tutti i giorni in classe, guardare i primini che si affannano al bar per conquistare un panino, acquista veramente un altro significato e mi rimanda al passato, a quando eravamo anche noi appena arrivati, esitanti, trepidanti per la suggestione che ci faceva entrare per la prima volta in un ambiente così diverso da quello dove eravamo cresciuti, quando ancora le aule sembravano immense e le prime verifiche uno scoglio insormontabile. Ricordo ancora il primissimo giorno di scuola, quando conobbi tutti quelli che sarebbero stati i miei compagni in questa avventura stupenda che mi stavano aspettando con gli occhi ancora assonnati, poiché ero già arrivato in ritardo, dopo che mi ero perso nel cercare la classe. Sicuramente indimenticabili saranno anche i primi giorni della terza, quando, atteggiandoci già da grandi, pur non essendolo, perché eravamo finalmente al triennio, abbiamo incontrato i professori che ci hanno accompagnato per gli anni forse più belli e vivaci del liceo, benché siano anche quelli più impegnativi e stressanti, e che ritroveremo anche all’esame di maturità, perlomeno alcuni. Molti sono stati i momenti belli di questi cinque anni, tra queste le gite di classe e il divertimento ad esse collegato, ma la quinta ci ha riservato sicuramente le emozioni più grandi, la grande vittoria a Saint-Vincent di quest’anno, quando abbiamo sconfitto Lussana e Sarpi, dimostrando ancora una volta di essere i migliori, la bellissima gita a Praga e, per quanto mi riguarda, il viaggio a Roma all’inaugurazione dell’anno scolastico. Senza dubbio queste esperienze rimarranno nel mio cuore, così come i compiti, la fatica, le delusioni per voti che magari non mi soddisfavano, ma soprattutto non scorderò mai quando il nostro preside Di Mauro, ancora quando io ero in terza, si emozionò raccontando la storia della scuola, che conoscevo solo in parte, facendomi sentire parte di una sola grande famiglia. Una famiglia che mi ha accolto, ospitato, che mi ha fatto piangere o esultare, ma che senza dubbio mi ha fatto crescere, come mai avrei pensato quando questa avventura ha avuto inizio. Una famiglia che voglio ringraziare per tutto quel bagaglio di esperienze che come una spaziosa valigia porterò sempre con me ovunque il futuro dirigerà i miei passi e che conserverò nella memoria e nel cuore come gli anni sicuramente più belli di questa vita, la quale, come dice Seneca, autore che tanto piacerà alle prossime quinte, longa est si uti scias. Spero così che il Mascheroni, la scuola che così grandi gioie mi ha regalato, possa continuare, percorrendo la strada che ha intrapreso fin dalla sua nascita, ad essere non solo centro di formazione culturale, ma anche e soprattutto centro di maturazione, centro propulsivo di una crescita completa per ogni studente che sceglierà di affidargli il proprio futuro, così come di tutti i docenti a cui sarà affidata la vita di questa istituzione, che non è solo una scuola, ma che è stata prima di tutto il sogno e l’avventura di un grande educatore e di un gruppo di docenti che in essa ha creduto.

Speranze!!

03 agosto 2007

L’estate volge ormai al termine e incombe già il tempo delle decisioni, non si potrà tergiversare o rimandare perché settembre è alle porte con il suo strascico di esami, ricerca di eventuale appartamento a Padova e chissà cos’altro…Ancora non ho realizzato che la mia vita da liceale è finita, la maturità non è stata altro che una prova difficile, superata con successo, ma mi sembra ancora di essere legato a quella scuola che mi ha cresciuto per cinque anni; non ho avuto il tempo finora di sedermi e pensare che a settembre non ci sarà più per me il rientro a scuola, la campanella che regalava sollievo anche nelle giornate più pesanti e tutte quelle piccole cose che però ci hanno accompagnato durante questi ultimi anni.
Ho paura del futuro e, benché sia da tempo che sognassi di andarmene, di “cambiare aria”, vorrei proprio che ci fosse ancora tempo per riflettere, tempo per sognare, tempo per capire…Questo tempo però non ci è concesso, lo diceva anche Seneca, dobbiamo sfruttare quel poco ci è dato al meglio, ma vorrei tanto sapere chi veramente sa cosa vuole dalla propria vita…io penso che nessuno lo sappia fino in fondo…
Non vorrei commettere un errore proprio ora, ed è forse questo il mio più grande timore, oltre al fatto che non avrò più al mio fianco i miei amici, i miei cari compagni di classe che a volte non sopportavo ma che mi hanno sempre sostenuto.
Speriamo ancora una volta di intraprendere la strada giusta...

Sopravvissuto!!

21 giugno

Anche la seconda prova è andata...l'avevo detto che sarebbe stata la maturità
delle sorprese!!!!Certo che siamo proprio sfortunati...prima Dante che penso nessuno abbia
ripassato....tanto era uscito due anni fa...non potrà mai uscire ancora...ed ecco che Fioroni
ci piazza la sorpresina...tanto valeva che mettesse Foscolo a questo punto...
Certo che anche la seconda prova non era certo semplice...non si è mai vista tanta teoria
in una prova d'esame...meno male che l'avevo ripassata e me la son cavata...
A parte tutto siamo sopravvissuti e con fatica abbiamo fatto le prime due prove; manca solo la terza
adesso!!!!!Chissà cosa ci metterà la Boffelli...aiuto!!!!!!!!!!!